sabato 15 gennaio 2011

IL DELITTO DEL CORPUS DOMINI

 di Fabio Cappelli

Come direbbe lo scrittore Carlo Lucarelli, "...quella che vi sto per raccontare è una storia vera, una di quelle storie che mettono paura, una di quelle storie che fanno scendere un brivido freddo lungo la schiena, questa è la storia del delitto del Corpus Domini...".
E' una storiaccia di cronaca nera ormai persa fra i ricordi di una Italia che non esiste più, a dispetto del suo nome che potrebbe rievocare qualche assassinio perpetrato nelle misteriose stanze di una sagrestia ai danni di qualche prelato, questa storia invece parla di un intreccio di amore, gelosia, orrore e bellezza! 
Ma veniamo ai fatti, questa più che la storia del delitto del Corpus Domini, è in primo luogo la storia della bella Elvira, al secolo Elvira Orlandini, una ragazza poco più che ventenne che abitava a Toiano, un isolato e tranquillo borgo d'origine medievale sperduto fra le ondulate colline della campagna fra Palaia e Volterra, circondato in alcuni punti anche da una folta selva, questa è la storia di un delitto appunto, non è una storia romanzata ma un vero fatto di sangue che riempì  all'epoca pagine di giornali, e accese, come sempre accade in questi casi, le morbose esigenze della gente di costruire ipotesi di dietrologismo che oggi come allora accompagnano fatti tanto gravi quanto coperti da un alone di mistero impenetrabile.
Le fonti raccontano che Elvira in quella mattina di un ormai lontanissimo 5 giugno del 1947,  giorno di festività per la ricorrenza del Corpus Domini, si recò ad una fonte d'acqua poco distante da casa sua per riempire delle brocche in una località della quale già il nome evoca delle atmosfere cupe, "il botro della lupa".
Da questo momento in poi il tempo sembra fermarsi, e quando ricomincerà a scorrere lo scempio si è ormai consumato, infatti solo qualche ora dopo che la giovane si era allontanata di casa, i parenti ormai ragionevolmente preoccupati nel non vederla rincasare, decisero di addentrarsi nel fitto della macchia facendone di li a poco la terribile scoperta, Elvira infatti ormai esanime, fu ritrovata in una pozza di sangue e con un profondo fendente alla gola ben assestato da una mano assassina.
Elvira Orlandini
Successivamente a tale evento, che sconvolse profondamente una comunità fatta di persone semplici, si scatenò un'autentica caccia all'uomo, ci furono anche indagini su persone molto vicine alla giovane, si parlò di un amore non corrisposto da parte di qualche uomo della zona che aveva in questo modo deciso di vendicare il rifiuto da parte della ragazza, si parlò di gelosia da parte del fidanzato che con un gesto tanto orrendo avrebbe, almeno nei suoi distorti pensieri, tenuto per sempre con se l'amata donna;  la cronaca nera di allora riempì pagine di giornali, perchè in quell'Italia appena uscita dalla catastrofe della guerra andava bene ogni argomento che facesse evadere la mente dalle ferite ancora fresche delle distruzioni morali e materiali che la popolozione, allora prevalentemente di estrazione contadina, aveva dovuto subire negli anni del conflitto, e così anche la storia di un delitto tanto efferato come quello di Elvira Orlandini poteva paradossalmente servire a far ritornare  lentamente le persone ad una sorta di "normalità".
In seguito, passato il momento comprensibilmente più emotivo, non rimaneva che scoprire la nuda verità, ma col trascorrere dei mesi tutto il ventaglio di ipotesi formulate in maniera più o meno razionale non condussero a niente di certo, la ricerca del colpevole divenne sempre più difficile, fino a sprofondare nella palude dei tanti processi conclusi senza una verità definitiva.
Col tempo quella storia che aveva destato tanto scalpore, che era stata presa a spunto anche da romanzieri e registi per scrivere pagine letterarie e cinematografiche, divenne sempre meno interessante, i giornali trovarono sicuramente qualcosa di più intrigante da portare a gli "onori" della cronaca e alla fine, così come fu per il borgo stesso di Toiano, decadente e ricoperto dai rovi, anche la storia di Elvira scivolò nell'oblio, viva solo nella memoria dei parenti e dei compaesani testimoni diretti di quei tragici avvenimenti.
Sul luogo del misfatto, a ricordo di quella giovane donna prematuramente strappata alla vita fu eretto un cippo commemorativo dove ancora oggi qualcuno passa a deporre un fiore, l'iscrizione su di esso riporta le seguenti parole:

QUI
IL 5 GIUGNO 1947
GIORNO SACRO AL SIGNORE
CADDE
ELVIRA ORLANDINI 
DI ANTONIO
DI ANNI 22
BARBARAMENTE UCCISA
DA MANO ASSASSINA

3 commenti:

  1. Da quando mi hanno parlato del tuo blog quando arrivo in ufficio, prima di iniziare una mattina di lavoro all’insegna di conti, numeri, e cartacce, mi piace vedere se ci racconti qualcosa di particolare che riguarda le nostre belle colline……… mi appassionano molto i tuoi racconti e le tue poesie.

    A proposito del delitto del Corpus Domini, ho letto su un forum che il borgo di Toiano, dove sembra che il tempo si sia fermato, sarebbe stato abbandonato dai suoi abitanti a causa del fantasma della “bella Elvira” che dopo 60 anni non riesce a trovare pace …..


    Lorella

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  2. Scrivi molto bene!
    Questa storia che conoscevo già, ha ridestato in me ricordi infantili di paure ancestrali.
    Questa storia riecheggiava spesso, nelle nostre chiacchiere adolescenziali e credimi, tuttora, faccio fatica a pensarci a cuor leggero.
    Non sono mai stata a Toiano e sinceramente, non mi è mai interessato andarci.
    Eppure tante persone, anche mie conoscenti, si divertono a recarcisi, di quando in quando, per curiosità, e tornando sul luogo del misfatto, rievocano questa storia del fantasma della "bella Elvira" per gustarsi quell'alone di mistero e quei brividi da film horror, che, purtroppo, ha sempre emanato questa storia realmente accaduta.
    Non credo ai fantasmi, bensì alle Anime sante ed alle coscienze sporche, ai morti che riposano nella pace eterna ed ai vivi che si dannano per aver commesso un omicidio o per non aver trovato il colpevole.
    Toiano, come tutti i borghi spersi nella campagna, è stato evacuato, con l'arrivo dell'industrializzazione, e forse i suoi pochi abitanti, impauriti dal sapere un assassino impunito in giro, hanno scelto di abbandonare un luogo, che ormai era divenuto meta fissa di curiosi, importuni e forse anche di tanti paranoici.
    Chissà quante domande, ogni volta, venivano poste ai residenti?
    Basta vedere oggi in Tv, il caso di Avetrana sulla povera Sara Scazzi o il caso di Brembate di Sopra sulla piccola Yara Gambirasio, che speriamo ancora viva.
    La privacy è un diritto inviolabile, ma con una storia del genere, il diritto privato e la tranquillità quotidiana decadono per sempre.
    E' stato sicuramente questo a spingere gli ultimi ad abbandonare Toiano, e non il fantasma della "bella Elvira".
    Elvira Orlandini, nella Gloria dei Santi, riposa in pace da quel lontano 5 Giugno 1947 e non solo...
    A questo punto, anche il suo assassino, avrà restituito la sua anima e avrà subito il processo che meritava.
    Sarà stato condannato od assolto dall'unico Giudice delle nostre anime, il Signore Dio nostro e chissà, se il colpevole avrà avuto modo di espiare la sua colpa già su questa Terra o se la sua anima impenitente brucierà per sempre nell'Inferno?
    Io mi auguro che egli abbia potuto pentirsi e chiedere perdono a quell'angelo di 22 anni, riconciliandosi con Dio Padre, che ci ama sopra ad ogni nostra colpa e che ci aspetta, pentiti e redenti dal suo Amore Eterno.

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  3. Bel sito complimenti!
    per quanto riguarda il paese di Toiano ci tengo a precisare che è abbandonato per il solo fatto che ancora oggi nel 2012 non c'è acqua corrente!
    Gli ultimi abitanti l'hanno abbondonato per mancanza di servizi e non per fantasmi.
    Buon anno

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