lunedì 16 maggio 2016

IL CHIANTI ABBRACCIA LA CAROVANA ROSA

 
La Maglia Rosa Gianluca Brambilla allo scollinamento di Panzano in Chianti.
scritto da Fabio Cappelli
Sotto un cielo inquieto che ha riservato a spettatori e ciclisti scrosci di sole e di pioggia, si è svolta ieri 15 maggio 2016 la 9^ tappa del Giro d'Italia dedicata a Gino Bartali, edizione n°99; la sezione odierna, una cronometro di 40,5 km, ha avuto come sottofondo uno scenario davvero d'eccezione, le colline del Chianti, la prova contro il tempo infatti era compresa fra i borghi di Radda in Chianti e Greve in Chianti, toccando fra gli altri punti lungo il tracciato, anche l'incantevole abitato di Panzano in Chianti con i suoi 448 m slm, è da questo punto privilegiato, poichè i corridori, a causa della salita, si mantengono su velocità “relativamente” basse, che siamo andati ad vedere il transito della carovana rosa.

Dicevamo del tempo, di difficile interpretazione fin dalle previsioni meteo della sera precedente che promettevano pioggia e sole un po' ovunque sulla regione, lasciando comunque più di una speranza di spiragli che se anche non garantivano sole pieno, facevano scongiurare almeno il rischio pioggia! E del resto la mattina di domenica di sole in cielo ce n'era e in abbondanza!

Il Chianti, zona bellissima, è un distesa di boscose colline intervallate dai tipici filari di vite e da una viabilità secondaria che si aggrappa ai suoi pendii con un'alternanza di salite e discese dalle pendenze tutt'altro che benevole, sia per le gambe che per i motori.

Con l'evento del Giro, già un bel po' prima di giungere a Panzano, la strada è stata transennata e il personale preposto invita gentilmente a parcheggiare nei paraggi ed avviarsi a piedi, noi ignoriamo (a ragione e per necessità) questo suggerimento e proseguiamo finché si può in auto, poi, almeno un paio di chilometri dopo questa prima transenna ne incontriamo una seconda in prossimità ormai del paese, adesso l'invito diventa un ordine e non resta che obbedire, scendiamo tutte le carabattole e ci avviamo a piedi, scortati da nuvole cupe, a vedere il passaggio della kermesse.

Come era prevedibile sono moltissime le persone che ci hanno anticipato, cerchiamo di guadagnare i posti migliori, i ciclisti che da Radda partono per il momento con una cadenza di uno ogni minuto fin dalle 12:35 iniziano a sfilare sotto i nostri occhi in prossimità del terzo ed ultimo intertempo prima dell'arrivo a Greve.

L'atmosfera è elettrizzante, molti sono coloro che indossano qualcosa di rosa per onorare il passaggio del Giro, il paese stesso si è vestito a festa con palloncini, bandiere, striscioni e negozi addobbati dove il colore della maglia di leader della classifica generale appare un po' ovunque, i mezzi della RAI parcheggiati nella piazzetta adiacente la strada hanno installato qui una telecamera fissa, un arco blu è stato gonfiato in corrispondenza dello scollinamento, nell'area la musica, il brusio della gente e il rimbombo lontano degli elicotteri ci accompagna in questa attesa, prima cioè che anche l'ultimo corridore non sarà passato da qui.

Intanto mentre siamo immersi in questo caleidoscopio di colori e babele di lingue, dove casualmente ci troviamo ad essere spalla a spalla con concittadini sanminiatesi, le nuvole iniziano adesso a farsi davvero minacciose, non passerà molto tempo prima che scarichino pioggia sulle nostre teste! Comunque la situazione, a parte per chi gareggia, è meno triste di quel potrebbe sembrare, le gocce per quanto battenti non sono violente e, unita alla possibilità di potersi riparare sotto tende e pensiline, rendono l'attesa praticamente asciutta.

Mentre il pensiero di beccarsi un bell'acquazzone affolla la mente di molti dei presenti, nel frattempo i corridori sfrecciano uno dopo l'altro, ed ogni volta vengono accolti con un boato, grida di incitazione e applausi; ad uno meno conosciuto si alterna magari subito dopo un beniamino della folla, la gente, armata di Gazzetta dello Sport confronta e associa ad ogni numero di pettorale un nome, e poi subito a guardare il tabellone del tempo e capire il ritardo dal più veloce fino a quel momento, e veloci vanno davvero, tutti, anche gli ultimi si fa appena in tempo a capirne i lineamenti e poi giù verso l'insidiosissima discesa.

Non manca molto al gran finale, gli ultimi atleti partiranno ora con una cadenza di uno ogni tre minuti, si iniziano a sentir pronunciare i nomi di corridori di alta classifica ...Ulissi! E sale l'urlo della folla, Dumoulin! Che giusto il giorno prima ha dovuto spogliarsi del colore rosa che ogni ciclista sogna di indossare almeno una volta nella propria carriera, Landa!... Pozzovivo! E ancora un grido saluta Domenico... Majka!... Uran!... Chaves! E poi? E poi gli elicotteri rombano più insistenti vicini alle nostre teste, si avvicina Vincenzo, quel Vincenzo che si è già fregiato di una tripletta storica: Rosso, Rosa e Giallo! Ormai è vicino e un sussulto percuote le ali di folla che quasi ne impedisce la vista e il passaggio, e poi eccolo Nibali, sembra tagliare come un coltello questa cortina impenetrabile, sfreccia via che a mala pena si vede.

Dopo di lui e la volta del suo rivale più temibile, lo spagnolo Valverde e poi Kruijswijk, e ancora lo sfortunato Zakarin vittima oggi di tre cadute! E infine eccola che arriva, le ultime energie sono per lei, la maglia rosa, indossata da un convincente Gianluca Brambilla, di nuovo gli elicotteri si avvicinano, da lassù riprendono l'entusiasmo degli appassionati del Giro, tutti si sporgono dalle transenne per vederla, ed ecco che in un fragore assordante anche l'ultimo concorrente, colui che detiene il titolo di leader della classifica generale s'invola verso l'arrivo, tutti a questi punti sono davvero passati, anche la pioggia, che dopo aver infierito sui nostri eroi, adesso lascia spazio ad un piacevole sole.