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mercoledì 5 gennaio 2011

PASSEGGIATA D'INIZIO ANNO ALLE LEGGENDARIE FONTI DI PANCOLE

di Fabio Cappelli

LA SCALA - SABATO 1 GENNAIO 2011 

La prima giornata dell'anno si è aperta in un' atmosfera sonnacchiosa, conseguenza delle ore piccole della notte appena trascorsa.
Esattamente 12 ore dopo da quando si erano salutati in direzione letto, si sono ritrovati alle 14:30 per iniziare la camminata post-cenone di Capodanno, tanto per abbattere le calorie di troppo, notte tempo assimilate!.
I protagonisti: Io, Francesca, Leonardo, Oana, Linda e Leone (cane fifone), destinazione le misteriose Fonti di Pancole.
il Parterre sulla sinistra
Prendendo spunto da un articolo apparso su di un blog amico, i nostri argonauti hanno obbligatoriamente dovuto calzare stivali in gomma perfettamente impermeabili,  questo per due ottimi motivi, 1° le incessanti piogge dei giorni scorsi hanno reso i campi  dei pantani, 2° motivo è che per poter compiere la visita del sito si deve entrare e sostare in un ambiente con uno strato d'acqua sul pavimento che in alcuni punti può avere un'altezza di 10cm!
Dall'abitato di La Scala, ci siamo diretti in località le Fonti, che se anche non sono le Fonti di Pancole, dal nome sembrano comunque promettere bene!!!
Passando davanti allo stabilimento della Generosa, un tempo adibito all'imbottigliamento delle acque (che ivi sgorgavano e tutt'ora sgorgano purissime) e che ormai da molti anni è in uno stato di abbandono, abbiamo proseguito verso il trivio le cui strade conducono in ordine da sinistra a destra a la chiesa di S.Pietro alle Fonti, casa Mori, chiesa di S.Lorenzo a Nocicchio, e siccome la verità come dicevano gli antichi romani sta nel mezzo, l'allegra comitiva ha imboccato la via centrale, iniziando un percorso sterrato in leggera salita.
In questo primo tratto, in prossimità di un gruppo di case sulla sinistra, sono state anche notate delle fondamenta su cui poggiano le abitazioni, caratterizzate da arcate in laterizio di manifattura antica, tanto pregiovoli quanto sconosciute nella loro origine.
Tirando innanzi, finalmente siamo in prossimità di casa Mori, qui la strada principale (sterrata ma ben battuta), svolta a 90° verso sinistra, ma va ignorata, infatti il tratto d'interesse del gruppo è in direzione opposta, con una salita che inizia a perdersi nel verde dell'erba dei campi e fra le toppe di fango che qua e la affiorano, talvolta rendendo poco agevole il cammino!
Fonti di Pancole - ingresso
Infine le Fonti di Pancole, una struttura in mattoni, visibilimente antica, in buona parte coperta da vegetazione e in uno stato, a mio dire, di colpevole abbandono vista l'importanza storica del manufatto, che taluni fanno risalire addirittura ad epoca etrusca!
Arrampicandoci per una viscida rampa di terra intrisa d'acqua e dall'acqua percorsa, entriamo; posiamo lo sguardo un pò ovunque per beneficiare della vista di un ambiente fuori dal tempo.
Ah! se i mattoni avessero voce!!
Fonti di Pancole - cisterna
Chissà quanta vita è passata la dentro, quante generazioni hanno attinto a quella fonte per dissetare anime e gole!
Fonti di Pancole - volta a crociera
Ad ogni modo, le indicazioni di portare un buon paio di stivali in gomma erano più che giustificate, il fondo del primo ambiente in cui entriamo, è uno scorrere incessante d'acqua limpida che ci sommerge fino ai piedi, di fronte un piccolo anfratto da cui l'acqua sgorga copioso, in pratica si tratta della fonte vera e propria, che ancora oggi dopo tanti secoli è viva e zampillante; in terra, una serie di motori elettrici in disuso, residuati d'un tempo non lontano, usati per incanalare il prezioso liquido, sulla destra una cisterna dalla profondità stimabile in 2,5 ml, colma ,di un bel colore azzurro, il soffitto è fatto a volte dal quale pendono piccole stalattiti calcaree!
Terminata questa affascinante quanto inusuale visita ad un luogo ricco di tanto fascino, proseguimo tra erba e fango verso un altro luogo che sembra sospeso in un limbo, il Parterre, per qualcuno di noi un ritorno sul luogo del delitto, vecchia conoscenza di scampagnate e merende in età adoloscenziali, un'isola di verde circondata da campi coltivati, uno di quegli strani luoghi che sembrano far convergere a se delle linee di energia, sostiamo qualche minuto, il tempo di far riemergere qualche ricordo legato al posto e poi di nuovo in cammino, oltre il giro di boa, direzione casa.
Il ritorno vede una variante al percorso, che anzichè ricalcare a ritroso la via dell'andata fa una deviazione a la Villa, luogo anch'esso legato all'infanzia di molti scalesi, questo poderoso edificio che domina la valle sottostante racchiude in se chissà quali segreti!
Ci passiamo davanti, lo costeggiamo rispolverando qualche aneddoto legato ai suoi inquilini  più famosi e proseguiamo giù, per quello che un tempo era conosciuto come il campo del Circolo, infatti qui fino a pochi anni fa erano organizzate le feste de l'unità e le feste d'estate che vedevano riunita molta della popolazione scalese, ora tutto ciò è passato alla storia, di quei terreni non rimane niente se non la memoria, quello spazio è stato occupato da nuovi edifici e nuovi abitanti.
Chiesa di S.Pietro alle Fonti
Continuiamo con incedere deciso verso il sottobosco, altro luogo dei ricordi, all'ombra del campanile di San Pietro infatti si sono consumate battaglie fra clan di giovani scalesi a colpi di fionde e nuvoloni di polvere, tra fortini improvvisati e gallerie nella terra, scavate da chissà chi! L'ultimo sforzo per le gambe, vede l'ascesa verso la chiesa da dove possiamo godere di una visuale completa del paese e che di fatto mette fine alla nostra passeggiata, sotto un cielo increspato di nuvole e dai toni arancioni dell'ormai prossimo tramonto.