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Fucecchio: poco prima del via. |
Ore 8:30 del giorno 5 maggio 2012, piazza G.Montanelli, Fucecchio, come da calendario è in programma l'escursione sulla via Francigena da Fucecchio a Gambassi organizzata dalla UISP, è ancora incerto il numero e l'identità di coloro che onoreranno con la propria presenza questo bell'incontro a base di sport, natura e storia, ciascuno dei potenziali adesori, ancora chiuso fra le mura domestiche sta ultimando i preparativi per giungere pronto all'appuntamento; una colazione abbondante, le vettovaglie da mettere nello zainetto, una pulitina alle lenti degli occhiali, la borraccia a riempire sotto la cannella di cucina e l'ultimo controllo alla mountain bike affinché non vengano fuori spiacevoli sorprese a pedalata già iniziata.
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In viaggio |
Alle ore 9:05 viene dato il fischio d'inizio all'escursione, ci si prospettano, tanto per gradire, circa 30 km certi per arrivare a Gambassi, e mentre l'andata sarà ragion forza dettata dagl'obblighi di tracciato preventivamente conosciuti, il ritorno sarà studiato sul momento anche in base alle esigenze dei partecipanti; ad ogni modo alla fine saranno come minimo sindicale 60 km.
Usciamo da Fucecchio e attraversato il ponte sull'Arno, svoltiamo subito a sinistra come la segnaletica dedicata c'impone, i primi chilometri sono su asfalto, oltrepassata la frazione di San Pierino, ultimo avamposto del comune di Fucecchio, si entra in territorio Sanminiatese, all'incrocio principale del paese di San Miniato basso, in una viucciola praticamente sconosciuta a tutti, che s'incunea fra un palazzone e la vecchia chiesa del paese, inizia il primo tratto in fuori strada della giornata e con esso anche la prima salita, è solo un assaggino di ciò che ci attenderà più avanti, nel senso di bellezza del paesaggio, ma quanto meno ci consente di lasciarci alle spalle catrame e tubi di scappamento che già iniziavano a farci venire l'orticaria!
Saliamo per San Miniato, ovviamente non si scappa, qui c'è da sudare! Le pendenze non sono impossibili, ma siamo tutti ancora coi muscoli freddi e le pendenze sono pur sempre degne di rispetto; un po' alla spicciolata, uno dopo l'altro conquistiamo la cima, passiamo sotto le poderose mura di San Francesco, poi piazza Buonaparte e via, fino a lasciarci dietro anche i vicoli medievali della città del tartufo bianco.
Uffa ancora asfalto! E' vero; ma gli scenari già sono mutati, le strade son praticamente sgombre di auto e il mare verde di colline che si estende a sud del Valdarno inferiore si apre, con tutta la sua arcaica bellezza sotto ai nostri occhi.
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Coiano: l'incontro con una pellegrina |
I chilometri scorrono sotto le ruote tassellate fino a giungere ad imboccare nuovamente lo sterrato poco oltre il Poggio Tagliato, finalmente s'inizia a fare sul serio, ciascuno dei presenti conosce benissimo queste strade, ma di fatto è sempre un piacere percorrerle da tanto che sono belle; inoltre oggi il fondo è ottimale, non c'è fango e ciò consente di godersi appieno, dopo la neve, il gelo e la pioggia delle settimane precedenti, un terreno ben compatto che agevola tantissimo l'aderenza dei pneumatici.
Arriviamo a Capo di Vacca, proseguiamo in direzione Campriano, qui la Francigena coincide con la sempre affascinante via di Meleto, sempre su sterrato ci dirigiamo verso Coiano; questo luogo è un nodo importante nell'ottica della via Francigena, la Pieve qui costruita infatti, dedicata a San Pietro e Paolo, è indicata come XXI tappa secondo l'itinerario di Sigerico, quindi, giunti anche noi ai piedi dell'antica struttura decidiamo di fare una sosta; è qui che abbiamo incontrato una pellegrina molto speciale, una ragazza di cui ignoriamo il nome, la quale ci ha detto che era partita da Loreto circa una settimana prima per giungere, a piedi e in assoluta solitudine a Santiago de Compostela, non so se leggera mai queste righe, ma, e credo di poter parlare a nome di tutti, le auguriamo un buon viaggio, con la speranza di raggiungere la meta che si è prefissata, sia essa di natura fisica che spirituale.
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Via Francigena tra Coiano e via d'Orlo |
La salita sterrata per tornare sulla direttrice di Gambassi, è, nella parte finale più impegnativa, ma nessuno della comitiva demorde, ed eccoci tutti in cima col gruppo che si ricompatta un po' alla volta in corrispondenza della strada asfaltata, giungiamo così all'ultima sosta ufficiale sulla via Francigena, la Pieve di Santa Maria Assunta a Chianni, nonché XX tappa secondo l'itinerario di Sigerico, quando vi giungiamo si sta celebrando un matrimonio, approfittiamo per fare gli auguri ai novelli sposi e al tempo stesso per visitare il magnifico edificio.
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Le verdi colline tra Coiano e Gambassi |
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Gambassi: chiesa di Santa Maria Assunta a Chianni |
Fatta anche l'ultima discesa, ai piedi della tenuta di Santo Stefano, ci reimmettiamo sulla via d'Orlo e puntiamo decisi per Corazzano, si torna verso casa! Ora l'allegra scorribanda prosegue in surplace, giunti al Genovini imbocchiamo la via di Mugnana e Scorno alla fine della quale iniziano i primi saluti, Riccardo infatti lascia il gruppo e prosegue da solo verso Bucciano, lo salutiamo e proseguiamo da via delle Gronde verso Molino d'Egola, qui il gruppo si sfoltisce ulteriormente, l'escursione sta volgendo al termine, la fatica si fa sentire, fra trasferimenti e quant'altro abbiamo sfiorato gli 80 km, stanchi certo! Ma soddisfatti, ognuno si dirige ora incontro ad una bella doccia calda e rigenerante, consapevoli di aver trascorso una giornata che ricorderemo per un bel pezzo!
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