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Fig.1. Michele, alias il "Kap" |
prefazione di Fabio Cappelli
Il Kap c'ha preso gusto, ed anche quest'anno, per la seconda volta ha preso parte all'edizione 2013 della GF della VALDICECINA, il suo resoconto è un'ampia sintesi, dettagliata e coinvolgente dal punto di vista privilegiato di colui, che vestiti i panni del gladiatore, si butta in mezzo alla mischia; fatica, esperienza e una vena di romanticismo hanno filtrato per voi queste parole che vi consiglio di leggere.
Scritto da Michele Musetti
…VIVI …, CORRI PER QUALCOSA, CORRI PER UN MOTIVO CHE SIA
LA LIBERTA’ DI VOLARE O SOLO PER SENTIRTI VIVO…
03 Marzo 2013 – 10° GRANFONDO VALDICECINA.
Circa 2000 iscritti, circa 1700 alla partenza.
Meteo: sole meraviglioso, vento leggero con
temperatura piacevole e ottima per agevolare le scorribande sul
bellissimo tracciato della prova Livornese che comprende luoghi di
inestimabile valore turistico e storico/culturale. La corsa come
tutti gli anni ha dato modo a oltre 1700 partecipanti di godere dei
paesaggi etruschi che le colline della Valdicecina offrono. Tra gli
altri, il decantato VIALE DEI CIPRESSI di Bolgheri e
Castagneto Carducci dove il Poeta Giosuè Carducci, trascorse la sua
giovinezza.
Tali luoghi verranno successivamente ricordati con amore dallo
stesso Giosuè nelle opere che ci ha regalato, come la nota ode
“Davanti San Guido”
I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
van da San Guido in duplice filar,
van da San Guido in duplice filar,
quasi in corsa giganti giovinetti
mi balzarono incontro e mi guardâr……
mi balzarono incontro e mi guardâr……
Ma veniamo al sodo,
Ore 9:30 ero sempre a casa che mi stavo gustando gli ultimi
preparativi, controllo estetico (muta nuova a scacchi bianco rossi
donata dall’ ex dilettante Guido.B. della Malmantile Romano Gaini
Taccetti) olio alla catena, controllo pressione gomme,
rimozione degli ultimi invisibili granelli di polvere presenti sul
telaio ecc… anche se la partenza era imminente, visto che era
fissata per le ore 10:00.
L’esperienza dell’anno scorso però insegna, quando fremente
per l’impegno e pieno di adrenalina mi ritrovai in griglia, a
patire il freddo dalle 8:30 . Infatti tutto tranquillo mi metto in
sella e verso le 9:45 arrivo in prossimità delle griglie di
partenza. La mia griglia era l’ultima, avevo il pettorale n. 1854 e
mi ero iscritto il giorno prima, quindi non potevo chiedere di
meglio. In pratica ultima griglia e ultimo ad arrivare avevo davanti
a me tutto il Viale Mattotti gremito di ciclisti pronti al via e
nessuno dietro tranne gli addetti dell’organizzazione. Visto ! che
quest’anno sono stato vispo ? pensavo. Sono già ultimo. E ancora
non eravamo partiti. Bene. Come avevo detto l’esperienza insegna
!! Poi piano piano qualche ritardatario dietro di me arrivava
ancora, tra questi un paio di tesserati “GS Ontraino” tali
Metello. M. e Gabriele N. con i quali, a questo punto, dopo
aver scambiato opinioni, preoccupazioni e pensieri sull’evento,
pensavo di affrontare la gara o perlomeno parte di essa, per poi
intraprendere una fuga solitaria e lasciarli alla loro sorte.
Pronti VIA !! lo starter si era pronunciato
inequivocabilmente da 1 minuto, ma io ero sempre fermo piede a terra
in attesa che la fila davanti a me si smaltisse, così è stato per
circa 4 minuti (tempo che poi dovrò scontare dall’effettivo
tempo di gara). Come al solito una volta il sella tutti
cercavano di guadagnare posizioni più in fretta possibile, compreso
me e i colleghi dell’Ontraino. La squadra a tre che si era formata
è durata poco perché nel caotico fiume di maglie e caschi colorati
li ho persi di vista definitivamente dopo circa 2/3 Km. Bene. Visto!.
Il mio pronostico era stato rispettato :). Ora il solitario ero
io come sempre (mi rivolgo a coloro che vanno in giro a spacciarsi
come miei gregari :)).
La strada dopo il passaggio iniziale nel centro di Cecina si
snoda lungo la salita di Guardistallo (poco più di 6 Km.) che ho
cercato di fare non ai massimi sforzi in vista del lungo e intenso
tracciato che si prospettava, ma comunque in modo da distinguermi da
molti altri che superavo agevolmente, cercando di individuare allo
stesso tempo, in base all’andatura, i possibili gregari che
avrebbero composto successivamente il mio treno giusto per i tratti
in pianura.
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Fig.2. foto di repertorio |
Procedeva tutto come immaginavo, fatica, sudore, battiti
cardiaci mai al di sotto dei 160 al minuto, adrenalina e
concentrazione sempre al top.
Intanto come buona norma in competizioni come queste si
andavano formando gruppi di ciclisti (più o meno con le stesse
caratteristiche di andatura) i quali istintivamente collaborano per
rendere al massimo lo sforzo di ognuno a favore del gruppo stesso.
Salita di Castagneto tutto ok, mentre si faceva sempre più
imminente la salita verso Sassetta, quella in cui puntavo per
avvantaggiarmi un po’ su diversi contendenti.
Già prima di iniziare l’ascesa, però, lungo il tratto
quasi pianeggiante che la precede mi sono tolto la
soddisfazione di portami con prepotenza in testa al mio gruppo e
tirare a tutta birra più di 40 unità, ed era uno spettacolo
quello che riuscivo a intravedere con la coda dell’occhio dietro di
me in fase di curva, un serpentone infinito in fila indiana che si
dannavano per starmi dietro. A circa 1 Km. dalla salita ho
chiesto il cambio e sono sfilato di qualche posizione per prendere
fiato e recuperare le forze per la premeditata fuga..
La salita ha una pendenza regolare e non troppo dura,
innesto la marcia e con il mio ritmo metto tutti in riga, alla fine
il distacco era però solo di circa una ventina di metri, ma il
numero degli inseguitori era drasticamente calato.
Il gruppo che si era formato era sufficiente per fare una
discreta andatura nel tratto che portava a Monteverdi prima e a
Canneto poi. Ma uno dei componenti, “il blu-cerchiato” di
cui non ricordo il sodalizio di appartenenza si faceva apprezzare per
la sua particolare freschezza e tonicità a tal punto che in un paio
di occasioni ha provato l‘allungo in solitario, ma sempre senza
risultato, riagguantato prima dal sottoscritto e poi dal resto del
treno in entrambe le occasioni. Così fino e dopo la discesa da
Canneto in cui sono riuscito a non perdere troppo terreno e rientrare
poco dopo. Fin li la media oscillava intorno ai 34 Km/h e si
cominciava a sentirne il peso sulle gambe. In questo lungo tratto di
strada in pianura il birichino “blu-cerchiato” che probabilmente
si sentiva un po’ penalizzato da questo gruppetto, si faceva ancora
protagonista di un allungo, questa volta più deciso e importante.
Tant’è che io pur avendolo tenuto costantemente d’ occhio mi
sono trovato spiazzato da quel gesto, ma con uno scatto repentino
partendo dal centro del gruppo mi riportavo a ruota dando circa 10/20
metri a tutti gli altri. Si pensava fosse la volta buona, ma dopo
2/3 Km. il treno si rifaceva sotto e ci superava inesorabilmente. Da
quel preciso istante e dopo quello sforzo ho cominciato a vacillare
sia fisicamente che mentalmente. Mancavano circa 25 Km. all’arrivo
e dovevo ancora affrontare l’ultima asperità chiamata “Casale
Marittimo”. Di per se non è una salita di grande difficoltà, ma
dopo 60 Km. a manetta, per me rasentava l’incubo “Marmolada”…..
Difatti a metà salita il morso dei crampi si fece presente
e mi ha accompagnato costantemente fino allo scollinamento raggiunto
con il 28 dopo che quasi tutti i miei compagni di carrozza mi avevano
abbandonato al mio destino. Ero in riserva, colpa del poco
allenamento che purtroppo ho potuto concedere nel periodo precedente
a quest’evento.
Lungo la strada in prossimità dell’arrivo intravidi
innanzi a me una figura bianco-rossa proprio come la mia tuta, era
Riccardo S. della Ciclistica Malmantile e dopo averlo raggiunto, aver
fatto conoscenza ed essersi lamentati l’un l’altro dei crampi che
ci affliggevano ogni dove, siamo arrivati sotto lo striscione
appaiati.
Tempo impiegato 2 ore 53 minuti e 49 secondi (compreso i 4 minuti
persi alla partenza) - percorso medio 87,7 i Km. totali, fate
voi la media…Ritardo dal primo classificato circa 38 minuti.
Bella storia ! bella esperienza anche quest’anno,
incomincio a pensare che forse una sola granfondo (o meglio
mediofondo) all’anno sia pochino, quindi occhio alla prossima del
24 marzo a Cascina Terme …meditate gente meditate..
Un saluto alla locomotiva padovana (a vapore)
"ATTILIO"....
argomento correlato: edizione Valdicecina 2012
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