scritto da Fabio Cappelli
Domenica 28 settembre 2014, in occasione della prima
edizione della Granfondo Cicloturistica dei Colli del Tartufo di San
Miniato era quasi un dovere esserci, e lo era per più di una
ragione, intanto per quanto mi riguarda (e penso siano le identiche
motivazioni che hanno animato i partecipanti di zona), è che oggi finalmente si
giocava in casa; lo si doveva agli organizzatori ai quali va dato il
merito di aver messo in piedi, per la prima volta nella città della
rocca, un evento di questa importanza legato al mondo della
bicicletta; valeva la pena esserci perché il palcoscenico è stato
d'eccezione, San Miniato appunto, città dalle nobili radici, giunta
fino a noi con la sua cultura e il suo buon vivere, ma non solo,
l'itinerario sembrava disegnato ad arte, premessa
per una pedalata tutta da godere; infine il meteo, che già dalle
consultazioni su internet della sera precedente prometteva sole a
catinelle, e finalmente le previsioni ci hanno azzeccato!
Tornando alla mattinata odierna,
intorno alle ore 7:00, hanno iniziato ad affluire un po' alla
spicciolata i primi ciclisti che hanno pacificamente invaso le vie
del centro storico, passando prima per il bar Cantini (per il ritiro
dei pettorali), e poi in piazza Dante dove è stato gonfiato
l'arco di partenza/arrivo, nonché degli stands espositivi di
biciclette e accessori di importanti rivenditori locali; a poco a poco il grande
piazzale inizia a riempirsi di cicli e ciclisti, l'aria è ancora
frizzante ma si percepisce chiaramente che sarà una bella giornata, il
cielo non passa una nuvola e la visibilità è ottima, in mezzo a
tante facce sconosciute ne vedo di altre ben note, fra un saluto e un
altro, incontro anche Franco, un mio compaesano che già il giorno
prima aveva dato conferma della sua presenza alla manifestazione,
decidiamo di pedalare insieme, almeno fino al bivio fra il percorso
medio e il lungo.
Finalmente alle 8:15 è stato dato il
via libera alla 1^ Granfondo Cicloturistica Colli del Tartufo di San
Miniato; va specificato che l'evento è stato caratterizzato da una
partenza alla francese ed aperto a tutti gli amanti delle due ruote,
fossero questi stradisti o biker, anche se la prevalenza dei primi
sui secondi è stata schiacciante! Voci attendibili hanno riferito che il
serpentone variopinto era composto da circa trecento anime che
uscite dall'abitato di San Miniato sono state dirottate in direzione
Cigoli, l'inizio è al fulmicotone, Molino d'Egola, La Serra e
Chiecinella passano velocemente, poi arriva la prima asperità di giornata,
la salita di Palaia, io seguo Franco che mi da qualche dritta
preziosa, il gruppo inizia a far raffreddare i bollenti spiriti, pian
piano questo inizia a frantumarsi in tanti piccoli gruppetti, le pendenze specie nel
finale fanno selezione, poi dopo il cartello d'inizio paese la strada
spiana e si ripiglia fiato.
Si sfiora il pittoresco centro di Palaia per lasciarlo subito alle nostre spalle ed entrare così all'interno di
uno scenario mozzafiato, la strada che porta a Montefoscoli è semplicemente bellissima, permette di beneficiare di una
visuale a 360° su una campagna superlativa, dalle forme e dai colori
a tinte tenui, il cielo è di un azzurro uniforme, il profilo delle
colline e dei monti più lontani è chiaro e nitido, il sole inizia a
scaldare l'aria rendendone mite la sua temperatura, l'ideale per
pedalare, l'ideale per qualunque cosa!! Non soffia un filo di vento, non si poteva
sperare di meglio, è la classica giornata meteorologicamente perfetta.
Arriviamo a Montefoscoli, ne fiancheggiamo il borgo per poi scendere
nella valle sottostante, ci lasciamo trasportare in discesa per una strada
sinuosa, delimitata da file di cipressi, per poi incanalarci in un'altra di fondovalle che costeggia i pittoreschi calanchi di Toiano alle
botra; dopo qualche chilometro a passo veloce in pianura, la strada
termina improvvisamente cedendo il passo a una salita pedalabile e
panoramica che porta a Castelfalfi, entriamo nella provincia di
Firenze, il gruppo è ormai allungatissimo; sotto Toiano, in lontananza sui verdi pendii
ruminano branchi di bestiame al pascolo che restano indifferenti al
nostro passaggio, i luoghi, inutile sottolinearlo sono da cartolina.
Finalmente, giunti a Castelfalfi, ci
fermiamo per il ristoro, sul tavolo imbandito ci sono un sacco di
prelibatezze, il gazebo è preso d'assalto e anche io ne approfitto,
faccio il pieno d'energia perché all'arrivo manca ancora un bel po',
Franco non ha ancora le idee chiare su che giro fare, io non ho dubbi
fin dall'inizio, mi butterò sul percorso medio, sono a digiuno di
buoni allenamenti, tanto più dell'atmosfera tipica di gare o pseudo
tali, quindi inutile strafare! La pausa è finita e insieme ad un
gruppetto raccatato al ristoro continuiamo per Montaione, la strada è
un abbordabile saliscendi, poi nel finale, prima di riagganciarci con
la strada per San Vivaldo dobbiamo affrontare uno strappo con
pendenze intorno al 13% che a questi punti giunti si fanno sentire
nelle gambe! Passato questo punto più ostico la strada scorre bene,
inizialmente in discesa e poi in leggera salita.
Poco prima di Montaione è giunto il
momento di decidere! Si apre il dilemma! Percorso medio o percorso
lungo? All'unanimità si opta per il medio, fugato ogni dubbio si
prosegue dritti verso il centro di Montaione, lo passiamo per poi
fiondarci in una lunga discesa fino a località Alberi; del gruppetto
nato al ristoro qualcuno si perde strada facendo per essere
rimpiazzato da nuovi elementi raggiunti nel frattempo, la velocità
torna a salire, si tengono i 35 km/h fissi, Corazzano, Genovini, La
Serra vengono passati in un batti baleno; sulla scia di quelli che di benzina nella gambe ne hanno ancora si arriva in
località Borghigiana, ai piedi dell'ultima impegnativa salita di
giornata, quella che porterà all'arrivo! La spia del serbatoio
inizia a segnare rosso, le gambe iniziano a essere imballate, così
che questi ultimi chilometri sono percorsi col cuore in gola, i
superstiti del gruppo si sfilacciano; salgo senza troppe pretese, ora
seduto, ora sui pedali, poi la strada finalmente spiana, un veloce
transito da piazza del Seminario e poi via verso l'arrivo.
Fig.3. All'Arrivo |
In piazza intanto la festa è già
iniziata, la musica echeggia nell'etere e fa da sottofondo al brusio
dei molti che ci hanno preceduto e che si scambiano le impressioni
sulla fatica appena conclusa, altri nel frattempo arrivano, c'è chi
scatta foto, chi approfitta del servizio massaggio; sotto le arcate
di piazza Dante, adibite in passato al mercato del bestiame, sono ora
occupate da una lunga tavolata di squisitezze da leccarsi i baffi,
panini, torte, crostate, bevande e specialità gastronomiche locali.
Così la 1^ Granfondo è scivolata via
con la speranza che sia l'inizio di un ciclo; certo è che l'essere
stati in grado di mettere insieme le energie per rendere possibile
questa iniziativa ha dimostrato, una volta di più che l'unione fa la
forza! Del resto era quanto in questo stesso blog era stato auspicato
in tempi non sospetti in merito ad una paritetica manifestazione
anche nell'ambito della mountain bike, e questo vuole essere un
invito e una presa di coscienza ai tanti passionisti del comprensorio... e chi ha orecchie
per intendere intenda.
Per chi vuole approfondire anche su facebook:
Bravissimi in tutto.
RispondiEliminaSia ciclisticamente che umanamente