sabato 18 dicembre 2010

LORENZO VS FABIO

di Fabio Cappelli

Riporto di seguito un articolo inserito all'interno di un sito amico che consiglio a tutti di visionare, http://www.amiciperlabici.it/ con tanto di introduzione fatta dal presidente della società medesima, risale a fine agosto, ma visto che il mio blog è stato aperto molto più tardi, ho ritenuto comunque opportuno inserirlo adesso:

Ciao a tutti cari amici,
questa pausa estiva sta davvero finendo, ma per quanto mi riguarda ….. si chiude in bellezza.
Venerdi scorso, ottimo giro in bici di 100 km tra le le campagne del buon vino, del tartufo e dei funghi dietro la guida sicura di un nuovo acquisto per la nostra squadra…. Fabio. (un biker prestato alla bici su strada).
In qualita’ di Presidente, devo farmi davvero i complimenti per l’ottima e corposa campagna acquisti estiva, sforando ampiamente il tetto ingaggi (ben 8 nuovi acquisti e nessuna cessione) fronteggiando bene  situazioni di infortunii e ciclisti ancora non inseriti nel gruppo ma che li aspetto a braccia aperte con in mano la maglia  nonostante proposte di auto-radiazione.
foto pixTornando a Fabio, e al bellissimo giro in strade toscane a me sconosciute lascio alle sue parole la descrizione della bella giornata di sport e amicizia:
…..”Il giorno:
27 agosto 2010
i protagonisti:
Lorenzo AMICI PER LA BICI – GREVE’S BRIDGE
Fabio MTB 100% – SAN MINIATO
gli antefatti: ….. e quindi si erano persi di vista qualche mese prima per cause di forza maggiore, con la promessa di far si che quel minimo comun denominatore che è la bicicletta, li avrebbe fatti ritrovare presto o tardi spalla a spalla per chissà quali strade d’Italia.
Ci erano andati vicini già in occasione del Sella Ronda bike day tenutosi alla fine di giugno sullo sfondo di quel superlativo scenario naturale che sono le Dolomiti, ma in quell’occasione un problema di carattere logistico aveva impedito l’incontro dei due, che avevano dovuto accontentarsi di percorrere solo a distanza le stesse strade in compagnìa di una giostra variopinta di amici su e giù per i tornanti delle valli tridentine.
I fatti: Entrambi ci avevano sperato, entrambi ci stavano pensando da un po’, ma ogni volta subentrava un impedimento che faceva sfumare una salutare uscita in bici, pareva proprio, volendo scomodare riminiscenze di manzoniana memoria, che quell’incontro non s’avesse a fare, ne ora ne mai, il principale ostacolo ovviamente era la distanza, poi una coincidenza favorevole ha fatto sì che alla fine l’incontro ci sia stato, con tanti chilometri divorati sotto un sole cocente, immersi in un palcoscenico di prim’ordine, la sinuosa campagna toscana a cavallo fra le province di Firenze e Pisa.
la cronaca: il rendez-vous è stato fissato per le ore 9:00 all’incrocio semaforico sullo stradone che da Empoli porta a Montespertoli, dopo i consueti saluti ha preso il via ufficialmente il tour di questa calda e umida giornata di fine agosto, l’inizio è stato naturalmente tranquillo, fra una parola e l’altra i due hanno iniziato a scaldare le gambe, mentre i polmoni hanno preso confidenza con aria davvero pesante.
L’asfalto è scivolato sotto le ruote e così si sono ritrovati ben presto ai piedi della prima salitella di giornata, che conduce ad Ortimino, poi giù verso Castelfiorentino, dopo una sosta obbligata, causa passaggio a livello chiuso, hanno proseguito in direzione Gambassi, qui ad aspettarli la vera grande salita del giro, una lunga e interminabile striscia di catrame, esposto per gran parte al sole e con pendenze che nel tratto finale hanno oltrepassato il 10%.
E’ iniziata la lenta e affannosa ascesa verso il culmine del poggio di Gambassi, la calura ha reso il manto stradale un forno ribollente e qui non si ragiona in chilometri ma in metri, uno dietro l’altro, in esercizio di costante sopportazione, chissà cosa è passato nella mente dei due scalatori, sgomento? Rassegnazione? Chi puoi dirlo? Sono saliti, con un senso del dovere sono saliti! Son arrivati a Pillo, circa a mezza strada prima dalla vetta e hanno sfilato d’innanzi la bellissima pieve romantica già citata da Sigerico come sosta lungo la via Francigena, e ancora si sale, ora lo scenario cambia, sembra un breve tratto di un raccordo autostradale, i due sono piccoli su questa larga lingua d’asfalto, le pendenze non lasciano scampo, ombra!? Neppure a parlarne, ancora poche pedalate, chi in sella chi sui pedali, finalmente in cima! E seppure manchi ancora un bel po’ per la via del ritorno, vi è la consapevolezza di aver messo alle spalle il tratto sicuramente più ostico di tutto l’itinerario.
Il periplo a questi punti si snoda sulla direttrice che congiunge Gambassi a Montaione, lo scenario è quello tipico della campagna toscana, fra strade bianche punteggiate di cipressi, casolari in pietra sui crinali e tutto il fascino di una terra che racchiude in se tutte le epoche che si sono avvicendate nel corso della storia.
Ma torniamo alla cronaca, indubbiamente i muscoli ora sono caldi, la pelle trasuda da ogni poro fiumi di liquidi mischiati a sali minerali, e i nostri argonauti sono in procinto di entrare a Montaione, qui una piccola sosta tecnica e qualche minuto per osservare la bella vallata che si apre ai loro occhi dalla terrazza di paese, purtroppo la visibilità non è delle migliori, non di meno però lascia intravedere il magnifico orizzonte circostante.
Usciti da Montaione finalmente una lunga e ventilata discesa, arriva come una benedizione! Dopo tanto salire concede una tregua ai nostri intrepidi girovaghi, peccato che da questo punto di vista le discese non siano mai troppo lunghe!
Ma il viaggio prosegue e ai piedi della discesa hanno svoltato a destra diretti verso la frazione di Corazzano, primo avamposto della provincia di Pisa, fuori dall’abitato ad attenderli è un lungo rettifilo che giunti al termine del medesimo, il percorso svolta a sinistra, prosegue tutto pianeggiante fino ad attraversare la frazione del La Serra, e ancora a sinistra lungo un altro dirizzone che si ricollega con la provinciale che da Palaia porta a Montopoli, e proprio questo borgo sarà il successivo snodo che hanno attraversato i nostri ormai esausti protagonisti.
Altra salita fino al centro del paese e una sosta rifocillante sotto la torre della Maddalena per immettersi poi nel tratto più verdeggiante di tutto il tragitto, la macchia di Montebicchieri, un’area caratterizzata da una fitta vegetazione e da un tracciato distante dalle arterie trafficate non molto lontane da qui, eppure in quest’oasi di pace sembra che la vita scorra a un ritmo diverso, sembra quasi che qui la natura reclami per se un piccolo ritaglio di selvaggia bellezza, lasciando fuori i rumori delle vicine aree industrializzate, ma bando ai romanticismi, e tempo di riprendere la strada maestra, incontro alla ultima fatica di giornata, l’ascesa a San Miniato, il sole ora non da davvero tregua, ogni respiro è aria rovente che finisce dritta nei bronchi, e anche se si iniziano a intravederne la fine, il giro a questi punti sembra un’ odissea, e chi fa ciclismo sa di cosa parlo!!
foto sanminiatoComunque anche il castello Samminiatese è espugnato, dieci secoli di storia hanno accolto benevoli i due prodi viandanti sotto l’ombra della torre di Federico II, una sosta per ammirare i tratti caratteristici della cittadella e poi giù verso la valle per un ultimo mordi e fuggi culturale, gli scavi archeologici di San Genesio.
Ormai le gambe frullano per forza d’inerzia, son le ultime gloriose pedalate per ritornare laddove tutto era iniziato più di 4 ore prima, di certo stanchi, intrisi di sudore, con la mente offuscata, ma consapevoli di aver terminato un giro dai molti volti, e di aver onorato un appuntamento troppe volte rinviato, per concludere, volendo fare una sintesi anche di carattere numerico, alla fine il bilancio di questa uscita conterà, un totale di 83 chilometri (100 con i trasferimenti), un dislivello in salita di 1009 m, una velocità media di 20,9 km/h, un tempo complessivo di 3h 58′ 57” comprese le soste (ca. 4h 50′ includendo i trasferimenti), circa 3200 Kal bruciate.”
Grazie ancora Fabio e in bocca al lupo per tutto il resto…………..
a prestissimo Lorenzo.

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