Domenica 23 settembre 2018
Piazza del Seminario
– San Miniato (PI)
Il conto alla rovescia è finito!
Sono trascorsi solo una manciata di minuti dopo le 8:00 e lo speaker dà
ufficialmente il via al 1° raduno cicloturistico in mountain bike inserito nella
ormai classica e ben più collaudata GF Colli del Tartufo che, riservata finora
ai ciclisti su strada e giunta quest’anno alla sua 5° edizione, ha aperto le
porte anche a gli amanti delle ruote grasse… e un brivido scende lungo la
schiena! Tutto l’impegno profuso nei giorni, (ma oserei dire negli anni
precedenti) oggi vedrà il suo epilogo!
Era ancora notte fonda quando il
comitato organizzativo del GS Ontraino, coadiuvato dall’ASD Svalvolati in MTB,
iniziavano ad affollare le vie del centro storico di San Miniato; un brulicare
di persone indaffarate a fare la spola avanti e indietro fra i vari punti
logistici dell’area destinata a ricevere i tanti appassionati delle due ruote
attesi in massa tra queste antiche mura.
Si mettono a punto gli ultimi
dettagli, si iniziamo a ricevere i primi iscritti, prima sporadici, poi sempre
più frequenti fino a divenire una fiumana umana; la piazza destinata a far da
sfondo a questa gioiosa baraonda si trasforma rapidamente in un caleidoscopio
di colori, un formicaio ribollente di persone e biciclette! Tutto è pronto, il
sole è ormai alto, quindi, che la festa abbia inizio!
Ma torniamo a noi, una volta
partiti i ciclisti su strada è stato il turno degli amici con le ruote
artigliate, costoro hanno potuto scegliere tra due percorsi: uno corto di 33 km
e 500 m di dislivello e uno lungo di 60 km e 1300 m di dislivello.
Meteorologicamente parlando, non
si poteva sperare in un clima migliore, un caldo sole settembrino ed una
leggera, quanto gradita brezza, hanno accompagnato tutti i partecipanti per le
strade e i sentieri del circondario samminiatese, d’altro canto l’assenza di
piogge nei giorni che hanno preceduto l’evento hanno scongiurato il rischio che
i percorsi, sviluppati anche su terreni argillosi, dovessero subire pesanti ridimensionamenti
causa l’impraticabilità degli stessi, fortunatamente non ve n’è stata la
necessità.
Una volta lasciate alle spalle le
vie della città, il cospicuo gruppo di biker, circa 180 secondo una prima
stima, (un numero considerevole volendo tener di conto la prima volta di questa
iniziativa e la concomitanza con manifestazioni più blasonate), si è diretta ai
piedi del colle di San Miniato, in località La Borghigiana, il percorso,
perfettamente frecciato in tutto il suo sviluppo è proseguito per via del
Casale dove è stato battuto anche il primo metro di strada bianca, il primo dei
molti che hanno dovuto divorare i partecipanti!
Terminata la salita del casale,
il gruppo, ormai a briglia sciolta, ha attraversato il pittoresco abitato di
Cusignano, da lì dopo un’insidiosa discesa e una salita accidentata, quest'ultima imboccata
dalla florida e verdeggiante valle di Pilerno, si è infilato nella via
Francigena, che, in questo segmento, caratterizzata da un fondo su strada
bianca e un andamento piuttosto lineare, offre già ampi scorci sulla
ridente campagna circostante… ma il meglio ha da venire!!
Si prosegue fino alla frazione di
Corazzano, dove poco oltre l’inizio della via di Collegalli (una strada bianca
che sale senza particolari asperità all’ombra della boscaglia), il tracciato si
biforca fra lungo e corto, il lungo appunto continua in salita, il corto invece
prosegue lungo una strada in prevalenza sterrata di fondovalle, bella e
pianeggiante; il giro corto proseguirà ancora per una decina di chilometri,
con, ad intercalare, qualche salitella, quel tanto che basta per mettere un po' di pepe anche sulle gambe di chi ha optato
per questa facile soluzione, transitando nell’ordine per la via di Mugnana e Scorno, e quella di Paesante, e per poi risalire fino
all’arrivo.
Chi ha invece optato per il lungo
ha ancora davanti a sé tanti bei luoghi da scoprire, e tanta fatica ancora da
fare!
Al culmine dell’ascesa di
Collegalli dove la strada spiana per qualche metro, una freccia, posta in prossimità di un altro bivio, indica di svoltare a
sinistra… eh si! Ancora in salita! Ma non dura per molto, e la ricompensa una volta giunti
in cima è un panorama superlativo, colline bruciate dal sole che si perdono a vista
d’occhio fino al lontano skyline di Volterra, e un cielo di un azzurro intenso che gli fa da contrasto.
Immersi in un paesaggio da
cartolina, i biker, ormai frammentati in piccoli gruppetti allungatissimi
rispetto al mucchio iniziale, procedono toccando le località de La Sughera e di
Castellare di Tonda, per imboccare poi un sentiero che scenderà, su fondo
sconnesso e in forte pendenza, là dove scorre il fiume Egola; i filari di viti e di
olivi, in questa discesa a rotta di collo, lasciano rapidamente spazio alla fitta macchia mediterranea, nel punto più basso le acque del torrente
scorrono limpide e silenziose, attraversatolo a piedi, quello che attende gli
impavidi eroi è una greppa spacca gambe che qualcuno è costretto a farsela a
piedi.
Per gli irriducibili pedalatori usciti dal bosco e che hanno lasciato alle
spalle le durissime pendenze anzidette, inizia, a poca distanza, un tratto in single track breve e
divertente a chiudere il cerchio di tutti gli scenari possibili di un percorso per mtb studiato a doc; questo sì
reimmette nella via che da Montaione porta in località Santo Stefano, ed anche qui, superfluo dirlo, va in
scena la bellezza! Una strada bianca in piena luce che attraversa arrotondate colline argillose, calve e brulle, quasi un paesaggio lunare.
All’altezza della fattoria di
Santo Stefano è allestito un ristoro, finalmente dopo tanto pedalare chi è
giunto fin qui può tirare un po' il fiato, una breve pausa rifocillante quanto
basta.... e poi via! Si riparte per l’ultima galoppata di questa intensa mattina.
Ritorna ancora lei, la nostra via
Francigena, fatta all’inizio di questa avventura e da rifare adesso, stavolta
in direzione contraria; dopo una lunga serie di saliscendi sempre su declivi
dalle pendenze abbordabili si tocca la pieve di Coiano, e rimanendo
immutabilmente sul tracciato ufficiale della via dei pellegrini (molti quelli
incrociati anche oggi), ci avviamo a lasciare l’ultimo metro di sterrato per
giungere finalmente alle porte della città del tartufo; la rocca di Federico II
è sempre più prossima, l’ultima vera difficoltà che separa gli spiriti incrollabili dal traguardo è l’erta che costeggia
l’imponente mole del convento di San Francesco, breve ma cattiva per chi ormai
è in riserva piena! Dopodiché il meritato epilogo è a portata di pedale.
Quello che ne segue è una festa
collettiva, un momento di aggregazione intorno ai tavoli del pasta party finale,
superbamente messo in piedi dagli organizzatori.
Giunti al termine di questo resoconto, un particolare plauso
va rivolto al presidente del GS Ontraino, Alessandro Antonelli che affiancato da
un team di collaboratori capaci, determinati e forti di una esperienza
consolidata già da molti anni, hanno creduto e voluto ritagliare uno spazio ai
nastri di partenza per gli appassionati della mountain bike, un
doveroso ringraziamento va altresi rivolto ad Andrea Giorgetti, presidente
dell’ ASD Svalvolati in MTB, che supportato da un manipolo di volenterosi hanno
fatto proprio l'impegno di concretizzare l’opportunità offertagli. Possiamo dire
Missione Compiuta!
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